Perché ci chiamiamo così

Il nome della startup è Minimal Path.

Ho scelto questo nome perché contiene l’idea di una strada da percorrere con responsabilità, finalizzata alla necessità di eliminare sprechi, eccessi e parole gridate, di rimuovere il superfluo, creando qualcosa di leggero e contenuto, in un avanzamento costante e misurato, che riporti tutto agli elementi base.

Con il nome ho voluto anche richiamare uno degli algoritmi fondamentali nel mondo delle telecomunicazioni, mondo che ha connotato la mia formazione e per il quale nutro un costante interesse.

Obiettivo dell’algoritmo è minimizzare la somma dei costi di cammino per andare da un punto A a un punto B. Traslando questo concetto nella mia realtà, il nome rappresenta una spinta a focalizzarsi sugli obiettivi e a decidere in modo sostenibile percorsi e scelte.

Il nome del marchio è United Separable®, due parole incolonnate e separate da un segno (pesce, freccia, petali di fiori, cerniera, …) che richiamano dinamiche opposte per veicolare un’idea di continuo cambiamento, ma anche espressione di un sentire femminile che lo connota in modo imprescindibile.

La storia di noi donne è caratterizzata da movimento e riflessione, ricerca costante di indipendenza, libertà, unione e separazione. Ho voluto fortemente questo nome, lungo e di pronuncia incerta per la posizione dell’accento, poco rispettoso delle regole e dei dettami del “brand naming”, ma proprio per questo necessario per includere non solo l’idea iniziale dell’abito divisibile ma anche l’idea più profonda del mio mondo di donna, nata alla fine degli anni Cinquanta e cresciuta a Milano negli anni Sessanta/Settanta. Anni fondamentali per la mia formazione, indissolubilmente legata ad un’idea del mondo e dell’universo donna, in particolare, che deve sempre partire da sé, alla ricerca di una personale autenticità, ed eliminando i condizionamenti, in un percorso di scelte consapevoli.

I choose to be è il sottotesto che esprime lo spirito del progetto: la possibilità di scegliere liberamente, senza vincoli o costrizioni, di cambiare, allontanarsi e ritornare. I modelli hanno nomi di donne a me care, personaggi che nelle mie letture e nel corso degli studi mi hanno dato profondi spunti di riflessione, contribuendo a formare la donna che sono ora.

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